STORIA
Sappiamo dal Liber Notitiae Sanctorum Mediolani, risalente alla fine del XIII secolo, che elenca tutte le chiese presenti nella diocesi milanese, che la pieve di Dairago comprendeva il paese di Arconate con altre 19 comunità. Arconate aveva due chiese, una dedicata a Sant’Eusebio ed una all’Assunzione della Beata Vergine, quest’ultima fatta costruire dalla nobile famiglia De Capitanis, ora non più esistente e di cui rimane traccia solo nella toponomastica del paese: vicolo Dell’Assunta, luogo in cui era ubicata la chiesa.
Nel Liber seminarii del 1564 la chiesa di Sant’Eusebio viene menzionata come rettoriale. Dal XVI negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi di Milano è ricordata come parrocchia. Alla parrocchiale si aggiunse, nel 1616, fatto costruire da Orazio Villa, il Santuario di Maria Nascente, già Oratorio della Beata Vergine delle Grazie, in luogo di una preesistente cappellina dedicata alla Madonna del Latte. Il Santuario successivamente fu ampliato nel 1749 dalla famiglia Arconati-Visconti.
Dell’antica chiesa di sant’Eusebio, una pianta allegata alle Visite Pastorali mostra un edificio a due navate divise da colonne. La navata di sinistra aveva terminazione rettilinea e ospitava anche la cappella del Battistero, mentre la navata destra terminava in un’abside semicircolare. La chiesa era affiancata da un cimitero, rimasto in uso fino al 1838, ove adesso si trova il giardino parrocchiale. La chiesa venne demolita per la costruzione dell’attuale parrocchiale nel 1901, mentre era parroco don Luigi Chierichetti. Dell’antico edificio rimase la zona presbiteriale, adibita attualmente a sacrestia ed il campanile in mattoni a vista. I lavori terminarono nel 1904.
La chiesa, ruotata di 90° rispetto alla preesistente, ha un impianto a tre navate, terminanti in absidi semicircolari. La navata centrale ha dimensione maggiore in larghezza ed altezza rispetto alle navatelle laterali. Queste sono scandite da colonne alternate a pilastri compositi. Anche il sistema delle coperture è alternato: ad ogni volta a crociera della navata maggiore ne corrispondono due nelle navate minori.
Lungo i perimetrali si aprono cappelle estradossate, la prima cappella, entrando a sinistra, è occupata dal fonte battesimale. Il presbiterio è rialzato rispetto alla navata centrale e ospita un altare barocco in marmo policromo, probabilmente recuperato dalla vecchia chiesa seicentesca. Gli altari delle absidi minori sono rispettivamente dedicati alla Beata Vergine del Rosario e a San Giuseppe. In controfacciata è posizionato l’organo.
Nel 1946 don Alessandro Nazeri, su indicazione del Cardinal Schuster, commissiona al pittore Giovanni Garavaglia di Ossona l’affresco dell’abside e della navata centrale, con figure della Santissima Trinità, della Vergine Maria, Sant’Eusebio, angeli, apostoli, profeti e dottori della Chiesa. Le parti decorative, su disegno del Garavaglia, sono invece di Pietro Colombo di Arconate. Nel 1962 don Nazeri decide di rivestire la facciata della chiesa, che era rimasta in mattoni, con lastre di granito.
Nel 1968, mentre era parroco don Ermenegildo Bonalumi, viene posata la prima pietra del nuovo campanile in sostituzione di quello in cotto più antico della chiesa seicentesca. Il campanile riprende la struttura della facciata dell’attuale chiesa. La torre si eleva su tre piani: i primi due sono traforati da semplici feritoie, mentre il terzo livello è occupato dall’orologio. La cella campanaria è a pianta ottagonale e semplici pilastrini sorreggono un secondo ottagono sul quale appoggia il cupolino terminale.