QUADRERIA
Battesimo di Cristo

Battesimo di Cristo
Giovanni Battista e Giovanni Mauro Della Rovere (?) detti i Fiamminghini
olio su tela
anno 1608-1614 ca
Autori
Giovanni Battista (1561ca-1627ca) e Giovanni Mauro Della Rovere (1575ca-1640 ca) fratelli entrambi pittori sono chiamati ambedue Fiamminghini, perché, secondo quanto afferma il Morigia (1595), “… il loro padre nacque ad Anversa…, ma da giovane venne a Milano e quivi prese una milanese per moglie”. Sempre secondo il Morigia, il cognome originario della famiglia era probabilmente Roux d’Emes, poi italianizzato in Della Rovere. Non vi sono notizie su eventuali alunnati dei Fiamminghini presso altri artisti dell’epoca e, in genere, le informazioni sulla loro vita sono scarse. Hanno operato in Lombardia e Piemonte e la loro produzione è molto ricca, sia di affreschi per chiese e Sacri Monti che tele, famosi sono alcuni dei “quadroni di San Carlo” nel Duomo di Milano. La loro presenza è segnalata ad Arconate, dove risultano proprietari di terreni ed una casa (ora demolita) nelle vicinanze della parrocchiale, in un manoscritto datato 1790 dove è citata l’esistenza in paese di una iscrizione che recitava: “Arconate casa del Fiammenghino pittore”.
Storia
La tela proviene dall’originaria chiesa parrocchiale dove era probabilmente posizionata nella zona del battistero. Ora si trova all’ingresso della navata di destra.
Descrizione
La tela raffigura l’episodio del Battesimo di Gesù, entro un paesaggio alla fiamminga visibile in posizione centrale nell’opera. Gesù, con i piedi nel Giordano, porge il capo a Giovanni, che gli versa dell’acqua con una conchiglia. Il Battista è vestito con una pelle di cammello e tiene in mano il bastone crociato col cartiglio “ECCE AGNUS DEI”. Sulle spalle ha un mantello rosso, cosi come rosse sono le vesti del Cristo rette da due angeli, visibili tra le fronde, in secondo piano sulla sinistra. In alto tra le nuvole appare Dio Padre che invia lo Spirito Santo nelle sembianze di una colomba. Il dipinto è riferibile ai due pittori sulla base di un confronto probante con un dipinto conservato nella cappella episcopale della Maddalena a Novara; datata 1599 reca la firma di entrambi i fratelli e la figura del Cristo è avvicinabile nella tipologia al Gesù della tela di Arconate.
Restauro
La tela, molto danneggiata, è stata restaurata nel 1988.
San Carlo Borromeo

San Carlo Borromeo
autore ignoto
olio su tela
secolo XVIII
Autore
Autore ignoto del XVIII secolo
Storia
Il dipinto era la pala d’altare della cappella dedicata al Santo presente nell’antica chiesa demolita nel 1902. Attualmente la tela è posizionata nella navata laterale sinistra subito dopo il battistero.
Descrizione
La pala rappresenta San Carlo inginocchiato mentre sorregge, aiutato da due angioletti, la Croce con il Sacro Chiodo, che ricorda la processione penitenziale che l’arcivescovo Borromeo indisse il 6 ottobre 1576, in una Milano prostrata dalla peste. Un angelo in primo piano gli mostra un libro aperto ed un altro, alle sue spalle, regge il cappello cardinalizio.
Restauro
La tela è stata restaurata nel 2010
Santa Teresa d’Avila

Santa Teresa d’Avila
autore ignoto
olio su tela
secolo XVII
Autore
Autore ignoto del XVII secolo
Storia
Il dipinto era la pala d’altare della cappella intitolata alla Santa posta nell’antica chiesa. Attualmente la tela è posizionata nella navata laterale sinistra sopra la porta secondaria d’accesso alla parrocchiale.
Descrizione
Santa Teresa è inginocchiata ai piedi di Maria che protende le braccia verso la Santa, di fianco San Giuseppe sta prendendo Gesù Bambino, che volge lo sguardo verso di lui. La colomba dello Spirito Santo e due angeli, che incoronano la Vergine, sovrastano la scena. Alle spalle della Santa un angelo sorregge una corona di fiori ed un ramo di giglio, simboli di purezza del corpo e dell’anima. Ai piedi di Santa Teresa un libro è appoggiato ad un teschio, il primo simboleggia la sua grande qualità di scrittrice mistica, il secondo allude alla caducità della vita.
Restauro
La tela è stata restaurata nel 2010
Sant’Antonio da Padova col Bambino

Sant’Antonio da Padova col Bambino
autore ignoto
olio su tela
secolo XVII
Autore
Autore ignoto del XVII secolo
Storia
Il dipinto era collocato nella cappella dedicata a Sant’Antonio nella vecchia chiesa. Al 1697 risale un disegno della cappella da erigersi nella parrocchiale, ma si ignora l’esatta collocazione di questa cappella. Ora l’opera si trova nel locale poliuso adiacente alla sacrestia.
Descrizione
Nel dipinto Sant’Antonio è rappresentato col saio e scalzo, come ogni francescano, nel momento in cui abbraccia il Bambino, che è sorretto da due putti. Il Gesù Bambino ricorda la visione che Antonio ebbe a Camposampiero, ed esprime la sua intimità con Dio. Nel basso del dipinto si intravedono: dei fiori di giglio, la purezza e la lotta contro il male; un libro aperto a ricordare la sua predicazione e l’insegnamento sempre ispirato al libro della Bibbia; ed un teschio, Memento mori o Vanitas, elemento quasi sempre presente nelle raffigurazioni, soprattutto sacre, del 1600.
Restauro
La tela è stata restaurata nel 1995
Bibliografia
- Caviglioli L., DELLA ROVERE, Giovan Battista, detto il Fiamminghino in “Dizionario Biografico degli Italiani” Volume 37, 1989
- Caviglioli L., DELLA ROVERE, Giovan Mauro, detto il Fiamminghino in “Dizionario Biografico degli Italiani” Volume 37, 1989
- Gruppo di Ricerca Storica di Dairago, I fiammenghini ad Arconate in “Una volta si parlava così”, ottobre 2000, pp. 142-145, fig. s.n.
- I quadri, in “Parrocchia S. Eusebio Arconate – 1° Ottobre 1904-2004 storia e celebrazioni,” novembre 2005, p. 34-37, p. 32 fig. s.n.
- G. Agosti, J. Stoppa, M. Tanzi, Block notes della mostra, in Il rinascimento nelle terre ticinesi. Da Bramantino a Bernardino Luini, catalogo della mostra, Milano 2010, p. 255, fig. 71
- San Carlo Borromeo e Santa Teresa d’Avila nei dipinti della chiesa parrocchiale in “Tesori Nascosti – Polo culturale del Castanese 2010/2011”, febbraio 2014, pp. 102-107, fig. s.n.