Natività – Andrea Previtali

1. Pala Natività
Andrea Previtali
Natività
1520 circa
Olio su tela – cm 186 × 136
Arconate, Chiesa Sant’Eusebio, prima nel Santuario di Santa Maria Nascente

Andrea Previtali
Natività
1520 circa
Olio su tela – cm 186 × 136
Arconate, Chiesa Sant’Eusebio, prima nel Santuario di Santa Maria Nascente


Autore

Andrea Previtali detto Il Cordegliaghi; i Previtali erano mercanti di corde e aghi, come viene ribadito dal pittore in alcune delle sue firme “Andreas Cordelle Agi”. La sua nascita dovrebbe collocarsi attorno al 1475 – 1480, forse a Brembate Sopra, mentre la famiglia del padre Martino era originaria di Berbenno, in valle Imagna. Formatosi a Venezia alla scuola di Giovanni Bellini ne replicò tipi e schemi compositivi in un grande numero di Madonne con Bambino (molte di queste firmate come “Andreas Cordelle Agi Bellini discipulus”). A Venezia incontrò, e ne fu influenzato, diversi artisti tra cui il Giorgione e Albrecht Dürer. Nel 1511 torna a Bergamo e fu decisivo l’incontro con Lorenzo Lotto. Pur non rinnegando mai la sua esperienza col Bellini, ben presto affiorò una diversa sensibilità d’espressione ispirata appunto al Lotto. Nulla si conosce della sua vita privata, nessun documento che indichi matrimoni o documentazione di testamenti, si è a conoscenza solo della morte, avvenuta il 7 novembre 1528 di peste nella sua casa in Bergamo.

Storia

Il dipinto proviene dal santuario di Santa Maria Nascente, donato dalla nobile famiglia Arconati Visconti, probabilmente nel XVII secolo da Galeazzo (1580-1649), III feudatario della Pieve di Dairago, famoso collezionista (donò nel 1637 il Codice Atlantico di Leonardo alla Biblioteca Ambrosiana di Milano).

Più recentemente:

  • 1998: il dipinto viene restaurato e identificato come opera cinquecentesca di Scuola Bergamasca.
  • 2010: nel catalogo della mostra “Ecco tua Madre – tracce di devozione mariana nel decanato di Castano” viene ascritto alla Scuola Luinesca. Sempre nel 2010, durante una ricognizione nel territorio lombardo in preparazione alla mostra “Il Rinascimento nelle terre ticinesi” tenutasi a Rancate (Svizzera), i curatori lo definiscono di area bergamasca e rimandano la visione dell’opera al professor Antonio Mazzotta esperto e studioso del Previtali.
  • 2011: Antonio Mazzota in Andrea Previtali La ‘Madonna Baglioni’ (QR3 Accademia Carrara Bergamo) certifica l’appartenenza del dipinto a Previtali e lo data intorno al 1520.
  • 2021-2022: è in mostra a “Un capolavoro per Lecco – Storie salvate” come opera di Andrea Previtali.

Attualmente si trova nella chiesa parrocchiale di Sant’Eusebio.

Descrizione

La piccola pala centinata della “Natività” rappresenta la Sacra Famiglia, tre angeli gli stanno intorno: due inginocchiati ai lati e il terzo fluttua sopra la scena sottostante. Il tutto si svolge in un edificio diroccato ed invaso da piante infestanti. Ai lati due squarci luminosi mostrano la campagna circostante. La tela presenta una particolare attenzione per la figura di san Giuseppe: il Bambino, infatti, sorretto dalla Vergine e posto su un cuscino appoggiato ad un piedistallo marmoreo, si volge proprio verso il padre putativo, che s’inchina devotamente accarezzandogli la manina. A rimarcare questo aspetto, sul plinto in rilievo è raffigurato il ramo di giglio fiorito e la colomba posata sul fiore centrale, che rimandano allo sposalizio con Maria, oltre ad un cartiglio dove, poco visibile, vi è scritto “Ioseph”. Elementi che fanno ipotizzare un’originaria destinazione di quest’opera in un contesto di devozione giuseppina, in una chiesa o in una confraternita bergamasca.
La disposizione a triangolo dei personaggi riprende quella del Bellini, mentre gli angeli, soprattutto quello centrale, rimandano al Lotto con le vesti mosse dal vento. Le due aperture sul territorio invece richiamano i paesaggi del Giorgione e del Dürer.
Interessante la colorazione delle ali degli angeli: rosa, verde ed azzurro, che si ritrova nei tre piccoli angioletti che reggono il drappo alle spalle di San Benedetto in trono nella pala del duomo di Bergamo.

Restauro

Nel 1998 la pala venne restaurata per un piccolo strappo della tela sul volto dell’angelo di sinistra, venne anche ritoccato il mantello di San Giuseppe che perse le sfumature che davano movimento al tessuto e infine fu ricoperta da uno strato di vernice finale protettiva, che negli anni si è scurita nella parte alta del dipinto.

Bibliografia

  • G. Agosti, Agnizioni itineranti, in “Alias”, n. 40, 9 ottobre 2010, p 21 fig. s.n.
  • G. Agosti, J. Stoppa, M. Tanzi, Block notes della mostra, in Il rinascimento nelle terre ticinesi. Da Bramantino a Bernardino Luini, catalogo della mostra, Milano 2010, p.255, fig. 72
  • F. Carnaghi, Ecco Tua Madre. Tracce della devozione mariana nel decanato di Castano Primo, Castano Primo 2010, p.40, fig. s.n.
  • A. Mazzotta, Andrea Previtali. La ‘Madonna Baglioni’, in “Quaderni sul Restauro, Accademia Carrara”, n.3, Bergamo 2011, pp.6-27, fig.4
  • A. Mazzotta, s.v. Previtali, Andrea, in Dizionario Biografico degli Italiani, LXXXV, Roma 2016, p. s.n.
  • A. Mazzotta, G. Valagussa, Un capolavoro per Lecco – Storie salvate, catalogo della mostra, Lecco 2021, pp. 18-27, fig. 1 – cat.1 particolari