Affreschi Chiesa Parrocchiale sant’Eusebio

Autore
Giovanni Garavaglia (1908-1959) nasce il 25 agosto ad Ossona (allora comune di Casorezzo) dove visse, paese a cui era talmente legato da firmare alcune sue opere come “Giovanni da Ossona”. Nel 1924, all’età di sedici anni, indirizzato dall’allora Parroco don Giovanni Rogora si iscrisse alla Scuola Superiore d’Arte Cristiana “Beato Angelico” di Milano dove, manifestando un’attitudine e una spiccata sensibilità per il colore, si diplomò a pieni voti dopo 7 anni. Padre Vaiani, oblato di Rho, fu un grande mecenate per lui, lo fece conoscere ai parroci della zona e lo consigliò con autorevoli critiche nei suoi lavori. Affrescò cappelle e chiese nelle province di Milano, Varese, Como e Lecco, inoltre collaborò nella realizzazione di due Messali voluti dal Cardinale Schuster. Non lasciò nessuna registrazione delle opere eseguite. E’ stato definito il “Pittore degli angeli” per il grande numero di disegni e bozzetti di angeli ritrovati nel suo studio. Morì a 51 anni mentre stava realizzando gli affreschi nella chiesa di Boffalora, che rimasero incompiuti.

Storia
Nel 1946 il Parroco don Alessandro Nazzeri conferì al pittore Giovanni Garavaglia l’incarico per la realizzazione dell’abbellimento della nuova Chiesa (realizzata tra il 1901-1904). Il lavoro prevedeva che fossero affrescate l’abside e la navata centrale; Garavaglia si sarebbe occupato delle figure mentre per la parte decorativa fu incaricato Pietro Colombo di Arconate. Tra il 1946 e il 1948 i lavori vennero terminati, rimanevano solo le navate laterali che furono terminate dal Colombo e figli su disegno di Garavaglia.
Descrizione
Abside

L’affresco, che si sviluppa su due ordini, mostra nella parte superiore la Santa Trinità. Dall’alto, Dio Padre, seduto in trono, non con l’aureola, ma un triangolo luminoso simbolo della Trinità. È contornato da angioletti, due dei quali, alla sua destra, sorreggono un libro aperto dove sono scritte le lettere greche Alpha e Omega, l’inizio e la fine, mentre un altro alla sua sinistra sorregge il globo terracqueo sormontato dalla croce. Subito sotto, in un cerchio di luce, lo Spirito Santo nella forma della colomba bianca sta sopra alla figura del Cristo, posto nel centro di tutto l’affresco ed unica figura in piedi nell’ordine superiore. Alla sua destra la Madre, la Madonna e San Giuseppe, che regge il ramo fiorito con i tre gigli. Alla sua sinistra, in ginocchio, Sant’Eusebio, Patrono della nostra comunità. Dietro a lui due angeli portano i suoi emblemi: il Codex Vercellensis Evangeliorum aperto ed il bastone pastorale. Di fianco un angelo regge tra le mani la nuova Chiesa perché sia benedetta e protetta.

In secondo piano, alle spalle di Gesù, sono seduti alcuni Profeti, da sinistra: San Daniele (si ritiene che sia l’autoritratto del pittore, che in segno di umiltà non guarda il Cristo, ma tiene lo sguardo rivolto verso il basso), San Geremia, San Isaia, San Giovanni Battista, riconoscibile dal bastone da viandante sormontato da una piccola croce legata da un nastro con la scritta “Ecce agnus Dei”, poi Giosuè, Mosè con le tavole della legge in una mano e dai fasci di luce che si irradiano dal suo volto, Davide con la corona e San Malachia.
Nell’ordine inferiore la figura centrale è San Pietro, che tiene le chiavi nella mano sinistra e divide la scena in due. Alla sua destra San Paolo, riconoscibile dalla spada che ha in mano e poi gli apostoli di Gesù, in ordine: Giacomo di Zebedeo, Giacomo di Alfeo, Bartolomeo con il coltello in mano simbolo del suo martirio, Mattia (unico dei dodici non scelto direttamente da Gesù, ma dalla primitiva comunità cristiana, per prendere il posto di Giuda Iscariota), Andrea fratello di Pietro, Tommaso con la lancia, Filippo e Taddeo che regge una mazza di legno per ricordare la sua morte violenta, subito dopo la finestra, troviamo Simone. Non sono raffigurati Matteo e Giovanni Evangelista perché già rappresentati sul portale dell’altare con gli altri due Evangelisti. Alla sinistra di san Pietro sono raffigurati i dottori della chiesa: il primo, ben riconoscibile dal flagello in mano è Sant’Ambrogio, poi Sant’Agostino, San Gregorio Magno, Sant’Ilario da Poitiers, San Girolamo, San Tommaso d’Aquino, San Carlo e Sant’Antonio e dopo la finestra Santa Teresa di Lisieux. Tutta la scena è riempita con gruppi di angeli adoranti o musicanti sopra le nuvole
Come detto sopra, gli Evangelisti sono affrescati sul portale che sta nel presbiterio. Sono rappresentati a figura intera, su piedistalli e inseriti in una grottesca che ricopre tutta la colonna. I loro simboli sono dipinti in formelle separate e poste al di sotto dei singoli personaggi. A sinistra San Matteo con l’uomo alato, simbolo dell’Incarnazione e San Luca con il toro o vitello, simbolo della Passione. Sul lato destro San Marco con il Leone, simbolo della Risurrezione e San Giovanni con l’aquila, simbolo dell’Ascensione. Questi simboli sono stati assegnati da San Ireneo (130-202) rifacendosi all’Apocalisse (Ap 4, 6-8) e successivamente San Gerolamo (ca. 347-420) recupera questa simbologia applicandola a quattro fasi della vita mortale di Gesù. Sempre sulla volta del portale, cinque medaglioni rappresentano Papa Pio XII, San Giovanni Bosco, la Croce, San Giovanni Maria Vianney e il beato Cardinal Ildefonso Schuster.
Volta navata centrale
La volta della navata centrale è suddivisa in tre crociere in ognuna delle quali ci sono 4 medaglioni che rappresentano alcuni Santi. I confessori: San Francesco, San Benedetto, Sant’Ignazio, San Carlo, nella prima crociera partendo dal presbiterio. Nella crociera centrale, i martiri: San Gervaso, Sant’Alessandro, San Lorenzo, San Protaso e, nell’ultima vicino all’organo, le vergini: Santa Caterina d’Alessandria, Sant’Agnese, Santa Teresa d’Avila e Sant’Apollonia. Ogni Santo è ben identificabile per la presenza del proprio simbolo o dalla palma del martirio.
Pareti navata centrale

Nella navata centrale, ai lati delle grandi finestre tonde, sono raffigurati 12 angeli, 6 per lato in piedi, entro una nicchia e con in mano un cartiglio srotolato dove è scritto in latino Il Credo. Sotto alle finestre sono affrescati in tondi monocromi i Santi: Tarcisio, Biagio e Bernardo da un lato e sull’altro Santa Rita, Santa Lucia e Santa Chiara, nel cui tondo il pittore firma e data con la scritta: Garavaglia 1948; la data, probabilmente, è il termine lavori. I quattro pilastri sono occupati delle figure che rappresentano le tre virtù teologali: Fede, Speranza, Carità con in aggiunta la Sapienza che si trova sul pilastro del pulpito. Queste quattro figure richiamano nella composizione gli evangelisti e come loro hanno alla loro base delle formelle dove dei putti tengono tra le mani i loro simboli: la Croce per la Fede, l’àncora per la Speranza e, per la Carità il libro aperto con la scritta Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore ✠ Amerai il prossimo tuo come te stesso.
Restauro affreschi
La caduta nel 1992 di una piccola parte dell’intonaco affrescato della navata centrale e la presenza di umidità nella parte alta a sinistra dell’abside (causata da infiltrazioni d’acqua dal tetto) hanno richiesto un’indagine sulla pericolosità della struttura, che ha portato alla ristrutturazione e al consolidamento della chiesa e della sacrestia. Il lavoro è durato dieci anni, dal 1992 al 2002. Durante questi anni sono stati rimossi e restaurati i medaglioni danneggiati della navata centrale; è stato restaurato l’affresco dell’abside, ritoccando il volto del Cristo e le vesti e le ali dei tre angeli adoranti Dio Padre, sul lato sinistro dell’affresco. Sono anche state aggiunte decorazioni nelle cappelle laterali all’altare maggiore e nelle navatelle, oltre a coprire nel battistero un affresco, non del maestro Garavaglia, che riproduceva il soggetto di uno dei quadri della chiesa “Il Battesimo di Gesù” del Fiamminghino (?), con un mosaico moderno, raffigurante la discesa dello Spirito Santo. La pulitura della sacrestia invece, con l’eliminazione dei vari strati di intonaco, ha svelato affreschi di pregio della vecchia Chiesa databile al XVI secolo.
Bibliografia
- Un anno di grazia del Signore – il volto di Dio nella fede di un popolo, 1999, ill.
- Parrocchia S. Eusebio – Arconate 1° ottobre 1904-2004 – storia e celebrazioni, novembre 2005, p. 49 – pp. 84-89, fig. s.n.
- Giovanni Garavaglia – il Pittore degli Angeli, in “Tesori Nascosti – Polo culturale del Castanese 2006”, dicembre 2007, pp. 20-23, fig. s.n.
- Giovanni Garavaglia: il pittore degli Angeli (1908-1959), 2008, pp. 30-37, fig. s.n.
- Arte e fede nella storia, pieghevole Parrocchia S. Eusebio, 2013, ill.